Forse non tutti sanno che al momento, appena nati, i bambini vengono sottoposti ad un test rapido del sangue per scongiurare alcune patologie. Un trattamento che avviene in alcune Regioni, non in tutte e invece da oggi una importante novità riguarda proprio la salute dei bambini. Ecco di cosa si tratta. Dal Nord al Sud, per tutti i neonati d’Italia.
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Ha ricevuto il via libero definitivo il ddl che estende a 40 gli screening effettuati sui nuovi nati per individuare malattie metaboliche rare, uniformando così su tutto il territorio italiano quanto già avviene in alcune regioni. Appena nati i bambini saranno sottoposti ad un test gratuito, a carico del Ssn, per scongiurare le più frequenti malattie rare. Questi test consentiranno di migliorare la diagnosi e, di conseguenza, le chance di cura e di sopravvivenza. La legge prevede che il test rapido del sangue sia esteso dalle attuali tre patologie metaboliche rare ereditarie (ipotiroidismo congenito, fenilchetonuria e fibrosi cistica) a 40. “Abbiamo reso un buon servizio al Paese. La norma – prosegue Aiello – permetterà cura e assistenza precoce a chi nasce con queste malattie rare, permettendo anche di diminuire la spesa in termini di ricoveri e complicanze, che spesso sono conseguenza di una diagnosi in ritardo. E’anche motivo di soddisfazione il fatto che sia stata approvata all’unanimità da tutte le forze politiche, senza distinzioni”.

“Sono misure significative che ho fortemente sostenuto e voglio esprimere la mia personale gratitudine per il lavoro svolto da tutti i gruppi parlamentari, capaci di raggiungere un obiettivo fondamentale come lo screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie per cui la tempestiva presa in carico ed avvio di adeguato trattamento è di fondamentale importanza”. Con queste parole il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, esprime la sua soddisfazione per l’approvazione in Commissione del Senato, in sede deliberante, della legge in materia di screening neonatali per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie. “Lo screening neonatale esteso non rappresenta un costo – prosegue il ministro – ma un investimento per la salute. Proprio partendo da questi presupposti, sono evidenti le motivazioni per le quali la legge è da considerarsi una misura sanitaria di notevole portata. Grazie ad essa, infatti, si potranno effettuare sull’intero territorio nazionale gli screening allargati”.